Verbale riunione 13/06/2007

MINISTERO DELLA DIFESA
COMITATO PER LE PARI OPPORTUNITA’

Verbale di Riunione

    Il giorno 13 giugno 2007, alle ore 10.00, presso l’Ufficio di Gabinetto si riunisce, in adunanza plenaria, il Comitato per le pari Opportunità per il personale civile dell’Amministrazione della Difesa.
    Sono presenti i seguenti Membri effettivi e supplenti del C.P.O.:

Rappresentanti dell’Amministrazione
Dirigente dr.ssa Cristiana d’AGOSTINO (Ufficio di Gabinetto) Presidente;
Dirigente dr.ssa Gabriella MONTEMAGNO (Ufficio di Gabinetto);
Dirigente dr.ssa Maria DI POFI (D.G. TERRARM);
Dirigente dr.ssa Patrizia DE MOLFETTA (PREVIMIL);
Funz. Amm.ne Marilena DI BENEDETTO (SMD);
Funz. Amm.ne Isabella SPISSU (NAVARM);
Funz. Amm.ne Roberta FARESE (SMM);
Funz. Amm.ne Francesca PLUCHINOTTA (SMA);
Coll. Amm.ne GLORIA CINQUE (D.G. PERSOCIV);
Coll. Amm.ne Antonella DE PALMA (SME);
Ten. Col. CC Mario TISCI (Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri)
Ten. Col. CC Gianfranco LUSITO (Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri)

Rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali
Sig.ra Catia AGNOLETTI (CGIL FP);
Sig.ra Mirella MAZZONE (CGIL FP);
Dr.ssa Luisa RICCARDI (CISL FP Settore Difesa);
Dr.ssa Liliana FAUGNO (CISL FP Settore Difesa);
Sig.ra Miriam ORLANDI (UIL P.A. Difesa);
Sig.ra Maria Pia BISOGNI (FLP);
Sig.ra Patrizia ALLEGRETTI (FLP);
Ass. Amm.ne Daniela SAPORITO (RDB PI);
Sig.ra Loredana COLANINNO (RDB PI);
Dr.ssa Anna PUNZO (CONFEDIRSTAT);
Dirig. dr.ssa Giorgia FELLI (CIDA-UNADIS).

Sono assenti giustificati:
Dirigente dr.ssa Annamaria MARANGI (D.G. PERSOMIL);
Dirigente dr.ssa Teresa ALTIMARI (UFFICIO LEGISLATIVO);
Dirigente dr.ssa M. Carmela CAMPANELLI (UFFICIO LEGISLATIVO);
Coll. Amm.ne Gaetana MICCI (PERSOCIV);
Coll. Canc. dr.ssa Pamela COASSIN (Tribunale militare Padova);
Coll. Amm.ne dr.ssa Paola TRIPODI (DIFESAN)
Funz. Amm.ne Lelia FIORAVANTI (CONFSAL-UNSA-SIAD);
Sig.ra Rosa MARCIANO (CONFSAL-UNSA-SIAD);
Sig.ra Lorella BERNARDINI (UIL PA Difesa).

Regolarmente convocati risultano assenti :
Sig.ra Francesca MAZZIA (FEDERAZIONE INTESA/ ACD);
Dirigente dr. Filippo GUAGNANO (CIDA-UNADIS);
Sig.ra Rosalba BRUNO (FEDERAZIONE INTESA /ACD);
dr.ssa Pasqualina COSTANZO (CONFEDIRSTAT).

    Il Presidente del Comitato, dr.ssa d’AGOSTINO, dopo un breve saluto agli intervenuti, verificata la presenza del numero legale, illustra le attività seguite alla riunione del 19.3.2007 e quelle istruttorie poste in essere in vista della riunione odierna.
    Con l’occasione richiama l’attenzione sui profili relativi al funzionamento del Comitato stesso, con particolare riguardo alla carenza di fondi dedicati, che rende particolarmente difficili le attività di base del Comitato, a partire dalla problematica per le spese di missione connesse alla partecipazione alle riunioni.
    Il Presidente introduce, quindi gli argomenti all’o.d.g.:
    approvazione del verbale della riunione del 19.3.2007 e del regolamento annesso;
    comunicazioni attività del C.P.O.;
    direttiva della P.C.M. sulle misure per attuare parità e pari opportunità;
    schema di codice di condotta contro le molestie sessuali.
    In ordine al primo punto il Presidente rappresenta ai convenuti che il verbale, con l’annesso Regolamento, ha recepito integralmente le osservazioni formulate ed approvate nella riunione precedente, nonché le ulteriori rettifiche fatte pervenire sui singoli interventi da parte degli interessati.
    Il Comitato prende atto ed approva all’unanimità il documento.
    Il Presidente comunica, quindi, l’apertura del sito del Comitato, all’interno del portale della Difesa; l’iniziativa è finalizzata alla massima diffusione delle attività e degli obiettivi che il Comitato stesso si prefigge di raggiungere e vuole essere un utile strumento per eventuali segnalazioni da parte del personale interessato.
    Il Comitato, all’unanimità, esprime apprezzamento per l’iniziativa in parola, già anticipata nella riunione del 19.3.2007, ed esprime l’auspicio che possa sempre più arricchirsi di contenuti e diventare uno strumento di diffusione in ambito Difesa.
Il Presidente dà quindi la parola ai due membri del Comitato, designati nella precedente riunione, che informano sugli esiti degli incontri tra l’A.D. e le OO.SS. su materie di contrattazione integrativa.
•    Contratto Collettivo Nazionale Integrativo di Amministrazione – Dirigenza area 1.
La relatrice Dirig. dr.ssa MONTEMAGNO fa presente che il confronto, in sintesi, ha riguardato la revisione delle fasce dirigenziali. Segnala peraltro che PERSOCIV ha convocato il Comitato per le Pari Opportunità solo per la prima delle due riunioni tenutesi sull’argomento, mentre per la seconda, a causa un disguido postale, la convocazione è giunta in ritardo.
•    Disciplina della pausa per il recupero della efficienza psico-fisica del personale turnista.
La relatrice Coll. Amm.ne  dr.ssa CINQUE riepiloga gli esiti dell’incontro. A seguito di perplessità espresse da alcuni Enti periferici in ordine alla corretta applicazione dell’istituto della pausa per il recupero psico-fisico per il personale turnista e della difformità di comportamento nelle varie realtà dell’A.D., PERSOCIV ha manifestato l’esigenza di rivedere la relativa disciplina. La stessa D.G. ha, quindi, diramato apposita circolare che ha recepito i contenuti concordati con le parti sociali ed i contributi di pensiero espressi dagli Organi Programmatori. In particolare, è stato fissato il principio che la pausa per il recupero psico-fisico non è computabile nell’orario di servizio.
    Esauriti gli argomenti, il Presidente invita quindi tutti i membri a dare la propria disponibilità per la partecipazione ai prossimi tavoli di confronto sulle materie di interesse del C.P.O.
    Viene al riguardo acquisita la disponibilità di:
-    Dirig. dr.ssa DI POFI e Dirig. dr.ssa DE MOLFETTA per le problematiche relative alla contrattazione Area dirigenti;
-    sigg.re FAUGNO, SPISSU, MAZZONE, PLUCHINOTTA, ORLANDI e BISOGNI per la contrattazione riguardante il personale inquadrato nelle aree funzionali.
    Il Presidente comunica quindi che si è reso necessario operare alcune rettifiche al decreto istitutivo del Comitato, a seguito di sostituzioni di alcuni membri richieste dalle OO.SS.. Il nuovo D.M.  – come riformulato - attualmente è al visto degli Organi di controllo.
    Il Presidente procede, quindi, alla presentazione della direttiva della Presidenza del Consiglio “Sulle misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche”, in corso di registrazione presso gli Organi di controllo.
    Presentata al Forum della P.A. dal Sottosegretario per le Riforme e le Innovazioni nella P.A., Senatrice Beatrice Magnolfi, la direttiva si colloca anche nel quadro dell’"Anno europeo delle pari opportunità per tutti". Il documento descrive il mondo del lavoro al femminile nella Pubblica Amministrazione, in cui, nonostante la massiccia presenza di donne in tutti i settori si riscontra una scarsa presenza femminile nei ruoli apicali delle Amministrazioni stesse e nelle attribuzioni di incarichi aggiuntivi (che risultano, peraltro, retribuiti in misura ridotta), a fronte di una percentuale di presenze femminili altamente istruite e qualificate.
    Al riguardo, il Presidente sottolinea che recenti indagini avviate dall’Università Bocconi in collaborazione con “il Sole 24 ore” hanno evidenziato come il ridotto utilizzo delle donne nel processo lavorativo comporti un rilevante danno economico per il Paese, per effetto dello scarso e mal riposto impiego di risorse ad alto potenziale.
    A questo punto viene aperto il dibattito sui contenuti del documento.
    Prende la parola la Dirigente dr.ssa DI POFI che sottolinea un significativo passaggio della direttiva (pag. 5) riguardante il forte divario esistente nel settore pubblico tra uomini e donne  nell’attribuzione degli incarichi di “prima fascia”, evidenziando che la realtà del Ministero della Difesa è ancora più negativa rispetto a quella degli altri Dicasteri, in quanto nell’A.D.  a nessun dirigente donna risulta attualmente attribuito un incarico dirigenziale di prima fascia.
    Segnala tale circostanza come assolutamente negativa e penalizzante per le qualificate professionalità dirigenziali civili presenti nell’Amministrazione e particolarmente eclatante se confrontata con gli altri dicasteri.
    Sottolinea, inoltre, la necessità di una politica degli incarichi basata sulla meritocrazia piuttosto che sul riferimento al c.d. principio delle “quote rosa”. Le donne, a parità di obiettivi raggiunti, lavorano di più ed è giusto riconoscerlo attraverso una politica dell’Amministrazione che si allinei agli standard delle altre amministrazioni o delle stesse FF.AA..
    La dr.ssa RICCARDI propone un’analisi dei dati riguardanti l’A.D., in relazione a quelli riportati nel documento, al fine di far emergere il dato “anomalo” della dirigenza.
    In tale contesto, il Presidente interviene sulla proposta, esprimendo l’avviso che la stessa possa essere integrata con i dati relativi alla presenza femminile nell’A.D. anche con riferimento al personale delle aree funzionali.
    La sig.ra MAZZONE concorda con le osservazioni fin qui esposte e sottolinea che, in linea di massima, la situazione emersa è comune un po’ a tutte le amministrazioni pubbliche. Rileva, peraltro, che la maternità è ancora oggi considerata un limite negli ambienti di lavoro, aggravato dal fatto che non esistono strumenti sufficienti per il sostegno sociale della stessa.
    Il Presidente sottolinea che il problema è culturale e sociale e si inserisce in una più generale discriminazione di generi (disabilità, etnie, sessualità, età) in una realtà, quale quella italiana, ancora legata a modelli tradizionali che non agevola lo sviluppo delle pari opportunità.
    La sig.ra BISOGNI invita alla discussione partendo da un piano operativo e propone un’analisi del bilancio della Difesa allo scopo di evidenziare gli stanziamenti finalizzati alla formazione del personale femminile e le eventuali differenze sulle disponibilità finanziarie finalizzate a sostenere gli asili nido. Propone, inoltre, di promuovere l’istituzione di appositi corsi sulle pari opportunità.
    La sig.ra ORLANDI suggerisce un’informazione più capillare, attraverso gli strumenti disponibili, sulle possibilità offerte alle donne di conciliare le esigenze personali con quelle professionali. Ricorda la possibilità offerta dall’introduzione del telelavoro, ma propone di vigilare affinché lo stesso, ove applicato, non diventi un fenomeno solamente femminile. Sull’argomento, chiede un accertamento sui progetti presentati dall’A.D..
    La sig.ra AGNOLETTI esprime comunque perplessità sui contenuti della direttiva in esame che, a suo parere, dovevano essere più incisivi.
    Il Presidente, preso atto di tutti gli interventi, ricorda che la direttiva fa riferimento anche alle competenze ed alle attività dei CC.PP.OO. e a tal riguardo preannunzia che la stessa sarà oggetto di un ulteriore esame nella prossima riunione del C.P.O. stesso.
    La dr.ssa PUNZO evidenzia che la direttiva è il risultato di un compromesso che ha comunque portato ad un miglioramento del testo originario e si augura che il Comitato sia promotore di idee per favorire nella donna l’integrazione dell’aspetto professionale con gli impegni personali e familiari.
    Il Ten. Col. LUSITO ritiene che il Comitato non debba entrare nel merito delle motivazioni sociali che sono alla base dell’attuale situazione che vede un difficile rapporto tra il mondo del lavoro e la piena realizzazione della componente femminile. E’ invece compito del Comitato procedere all’analisi del lavoro femminile nell’ambito della Difesa ed alla verifica dell’esistenza delle giuste condizioni affinché possa emergere la professionalità della donna ed eventualmente intervenire per rimuovere gli ostacoli esistenti.
    Il Presidente propone, quindi, di effettuare un monitoraggio sullo stato attuale della componente femminile nell’A.D. - personale dirigente e livellato - che possa permettere di evidenziare i percorsi realizzati tra le diverse componenti ed analizzare le reali possibilità di sviluppo delle carriere e gli ostacoli eventualmente riscontrati. I dati rilevati consentiranno di focalizzare la situazione professionale delle componenti femminile e maschile del personale. L’indagine dovrà essere suddivisa per fasce dirigenziali ed aree funzionali e dovrà contenere alcuni elementi fondamentali quali la data di ingresso in Amministrazione, l’ultima posizione di carriera, l’età media per qualifica, il grado d’istruzione, etc..
    La sig.ra BISOGNI propone che l’indagine tenga conto anche della formazione ricevuta nel corso della carriera, in considerazione dei forti ostacoli che incontra anche in questo campo il personale femminile.
    Il Presidente prende atto della proposta, ma evidenzia la necessità che si proceda per passaggi graduali, considerando primaria l’acquisizione di una fotografia globale della situazione del personale femminile nell’A.D.. Pur condividendo l’importanza dell’argomento, ne propone l’approfondimento in una fase successiva.
    La sig.ra BISOGNI ribadisce la necessità di approfondire la tematica della formazione da subito.
    Il Presidente propone, quindi, la creazione di uno specifico sottogruppo di lavoro che esamini, non appena ricevuti, i dati specifici relativi.
    Terminata l’ampia discussione, si procede alla votazione delle mozioni suddette, come riformulate dal Presidente, che sono approvate all’unanimità.
    Si procede, quindi, alla raccolta dei nominativi dei rappresentanti che parteciperanno al suddetto sottogruppo di lavoro che risultano essere:
-    sig.ra Maria Pia BISOGNI
-    sig.ra Catia AGNOLETTI
-    sig.ra Miriam ORLANDI
-    dr.ssa Maria DI POFI
-    sig.ra Marilena DI BENEDETTO
-    sig.ra Antonella DE PALMA
    Alle ore 12,30 la Funz. Amm.ne PLUCHINOTTA lascia la riunione per concomitanti impegni.
    Si passa ora alla discussione sullo schema di “Codice di condotta contro le molestie sessuali”  ed il Presidente invita la dr.ssa MONTEMAGNO, che ha elaborato lo schema all’esame, ad illustrarne i contenuti.
    La dr.ssa MONTEMAGNO, dopo aver premesso che l’art. 17 del C.C.N.L. comparto Ministeri prevede espressamente che le Amministrazioni, nel rispetto delle forme di partecipazione di cui al C.C.N.I del 16.2.1999, adottino con proprio atto il codice di condotta relativo ai provvedimenti da porre in essere nella lotta alle molestie sessuali nei luoghi di lavoro, illustra le linee guida del documento.
    A questo proposito evidenzia come il suddetto codice si prefigga l’obiettivo di prevenire le molestie sessuali, garantendo, comunque, ove le stesse si dovessero verificare, un semplice ed immediato ricorso a procedure adeguate per affrontare efficacemente il problema.
    La dr.ssa MONTEMAGNO sottolinea, poi, di aver redatto lo schema ora all’esame sia sulla base delle indicazioni fornite in merito dall’ARAN nel 2001, sia facendo tesoro dei contributi e dei suggerimenti forniti nel 2002-2003 dallo Stato Maggiore della Difesa, da Segredifesa e dal Comitato Pari opportunità all’epoca insediato.
    Per quanto, invece, attiene alla definizione di ”molestie sessuali” e dei comportamenti e atteggiamenti da ricomprendere in quella definizione, la dr.ssa MONTEMAGNO evidenzia di essersi avvalsa della direttiva sull’”etica militare”, adottata dallo Stato Maggiore della Difesa in occasione dell’ingresso delle donne nelle FF.AA.
    Nella redazione è stata, poi, considerata la circostanza, come suggerito dallo Stato Maggiore della Difesa, che in ambito Difesa sussiste la doppia componente, civile e militare, circostanza, questa, che ha imposto di tenere conto del diverso stato giuridico, delle diverse procedure da seguire nell’irrogazione delle sanzioni e delle diverse sanzioni da infliggere.
    La dr.ssa MONTEMAGNO fa, quindi, presente che lo schema è suscettibile di miglioramenti per cui i presenti potranno formulare proposte e osservazioni.
    La dr.ssa PUNZO, con riferimento alla figura prevista dal codice del Consigliere di fiducia, chiede maggiori precisazioni attesa la delicatezza della funzione che lo stesso è chiamato a svolgere.
    Sul punto si apre ampio dibattito.
    La sig.ra AGNOLETTO, nell’evidenziare la necessità di offrire garanzie alla presunta vittima, rappresenta l’opportunità di assicurare la certezza dei tempi di esecuzione dell’”indagine” e dell’intervento del Consigliere. Chiede, inoltre, quale tipo di tutela è in grado di offrire lo stesso Consigliere.
    Sull’argomento interviene il Ten.Col. CC LUSITO precisando che i tempi potrebbero essere quelli definiti dal Codice Penale.
    La dr.ssa MONTEMAGNO sottolinea la delicatezza della figura del Consigliere che esercita la propria funzione offrendo principalmente sostegno morale e consigli procedurali alla vittima. Precisa in merito, che la scelta del Consigliere spetta all’A.D., sentito il parere del C.P.O..
    Il Ten. Col. CC LUSITO chiede ulteriori chiarimenti in ordine alla formazione richiesta a tale figura ed ai criteri di scelta.
    Sull’argomento interviene la dr.ssa d’AGOSTINO precisando che la scelta dovrà ricadere su un soggetto idoneo a trattare tematiche di siffatta delicatezza, in possesso di un adeguato curriculum professionale, da integrare anche con specifici corsi di formazione.
    La dr.ssa DI POFI fa osservare che ogni pubblico ufficiale che viene a conoscenza di un fatto configurabile come ipotesi di reato, ha l’obbligo di denuncia, e chiede, pertanto, di quali strumenti e poteri disponga il Consigliere in tale contesto.
    La dr.ssa MONTEMAGNO, nel chiarire che il documento si prefigge solo lo scopo di fornire, ove le molestie si dovessero verificare, l’indicazione di procedure semplici da seguire, precisa che sussiste comunque un preciso obbligo di denuncia all’autorità giudiziaria da parte di colui che abbia notizia di un fatto configurabile come ipotesi di reato.
    La sig.ra ORLANDI fa presente, al riguardo, che la funzione del Consigliere dovrebbe essere indirizzata a modificare la situazione di disagio venutasi creare a seguito di molestie, ed a garantire la ripresa delle normali relazioni all’interno dell’ambiente di lavoro. Rappresenta, inoltre, che a livello provinciale, nell’ambito del Ministero del Lavoro, la figura in questione è già esistente.
    La sig.ra SAPORITO lascia la seduta alle 13.55.
    Il Ten. Col. LUSITO auspica che in un futuro si possa prevedere un Consigliere non solo a livello nazionale ma per ogni Forza Armata, in considerazione della particolare funzione da svolgere.
    La sig.ra BISOGNI raccogliendo il suggerimento del Ten. Col. LUSITO, propone, in vista del prossimo tavolo di contrattazione del CCNL, di chiedere con apposito emendamento che venga prevista la figura del Consigliere di fiducia a livello regionale.
    Il Presidente concorda con il suggerimento ed invita le partecipanti ai tavoli della contrattazione a seguire l’evoluzione della materia nei predetti tavoli.
    Il Funz. Amm.ne FARESE propone di modificare, in quanto ritenuti troppo generici, sia l’art. 2, comma 9, che indica quale aggravante il comportamento, riconducibile a molestia o ad atto discriminatorio, posto in essere da personale avente posizione di comando o di preminenza gerarchica, sia l’art. 6, quarta riga, che indica quale autorità responsabile a ricevere formale denuncia per atti di molestie, il Capo dell’Ufficio di appartenenza (Dirigente o Comandante).
    La dr.ssa MONTEMAGNO chiarisce in merito all’art.2 che nell’evenienza che detti comportamenti fossero messi in atto da personale militare con funzioni di comando o dirigente, la circostanza costituirà elemento negativo ai fini della valutazione.  In ordine all’art. 6, precisa che per autorità responsabile è da intendersi il titolare dell’Ente.
    Viene, infine, sollevata la problematica riguardante l’utilizzo del termine “ufficio”, termine che potrebbe creare problemi interpretativi in relazione alle diverse articolazioni dell’Amministrazione che non sempre risultano omogenee in relazione alla predetta dizione.
    Dopo ampio dibattito, su proposta del Presidente, il Comitato delibera all’unanimità di lasciare invariata l’originaria dizione “ufficio”, dizione che potrà, se ritenuto, essere modificata dagli organi programmatori (STAMADIFESA e SEGREDIFESA) che dovranno esprimere il loro motivato avviso in merito ai contenuti del suddetto codice.
    Lo schema di “Codice di condotta contro le molestie sessuali” è quindi approvato all’unanimità.
    La riunione termina alle 14.15.

Roma, 13 giugno 2007


    Il Segretario    Il Presidente
    Funz. Amm.ne Marilena DI BENEDETTO