E’ proprio il caso di dire che i vecchi proverbi non sbagliano mai! (comunicato unitario)

Di recente ci siamo imbattuti in uno dei consueti lunghissimi, logorroici e monotoni notiziari pubblicati dalla flp difesa il cui titolone di apertura arriva addirittura a definire “povero e pessimo il contratto, ma anche un attacco alla democrazia e alla partecipazione”, sostenendo altresì che verrebbero “negati diritti fondamentali dei lavoratori e aumenti risibili dopo otto anni di blocco”, e che “la federazione pone un problema politico rilevante in merito alla firma dell’Ipotesi di CCNL del comparto Funzioni siglata...”.

La mano che ha guidato l’improvvida e confusa stesura del documento redatto da flp, evidentemente a proprio uso e consumo, continua lanciando accuse a destra e a manca nell’imbarazzante e maldestro tentativo di evidenziare la presunta illiceità palesata nell’occasione dalle scriventi OO.SS., ritenute colpevoli di aver sottoscritto la contestata preintesa che, tra l’altro, darebbe addirittura “legittimità pattizia  ad interventi unilaterali e punitivi nei confronti dei lavoratori pubblici”.

Un dubbio sorge spontaneo, stanno contestando i contenuti di  qualche altro documento, oppure stanno "ciurlando nel manico" nel vano tentativo di rendere credibili le proprie argomentazioni a sostegno di uno scomposto tentativo di denigrazione dell’operato delle altre organizzazioni sindacali confederali che, ciò va detto chiaramente, a differenza della flp  hanno partecipato attivamente a quel tavolo, ed alla serrata discussione che ne è seguita, discutendo le proprie proposte, frutto di un percorso democratico che ha coinvolto tutte le lavoratrici ed i lavoratori pubblici rappresentati nell’elaborazione delle piattaforme di rivendicazione sindacale avanzate alla controparte. Prova ne è il positivo riscontro, da parte dei partecipanti alle specifiche assemblee tenute da queste OO.SS., nei confronti dell'intesa sottoscritta

Abbiamo riconquistato il Contratto del pubblico impiego per il triennio 2016/2018, bloccato da ben 9 anni; garantito l’aumento delle retribuzioni, riuscendo a far includere anche l’indennità di vacanza contrattuale per la prima volta nella storia; riaffermato – in tema di relazioni sindacali - la supremazia del CCNL nei confronti della legge (che soddisfazione raccogliere i mal di pancia di Brunetta…); ottenuta la riapertura e l’ampliamento degli spazi di contrattazione anche sull’orario e organizzazione del lavoro, per dare risposte ai bisogni e ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori nei propri luoghi di lavoro; ottenuta la disponibilità a discutere e concludere entro la fine del prossimo mese di maggio del nuovo sistema di classificazione; introdotto nuove norme a tutela di talune particolari esigenze e posizioni lavorative; ampliato la sfera di possibilità di accesso a prestazioni mediche senza alcuna decurtazione economica, e molto altro ancora. A ben vedere non poca roba...          

        

        

Com’era? Ah già, "disdicevole operazione"... così  avete irrispettosamente etichettata la sottoscrizione della preintesa. 

Al riguardo consentiteci  di esprimere un diverso giudizio sulla questione nel suo complesso, che attiene tanto alla forma quanto al merito.

Pur nell’ambito di una dialettica accesa e del diritto di critica che CGIL - CISL e UIL hanno sempre democraticamente accettato, rispettato e addirittura incoraggiato assumendone il valore aggiunto all’espressione delle proprie idee e  pratiche sindacali, mai alcuno dei nostri dirigenti, ancorché storici, si è permesso di attribuire alle scelte diverse compiute da altri attori l'appellativo di “disdicevole”.

Non è deontologicamente corretto, e lo afferma con orgoglio il Sindacato Confederale che ha contribuito a scrivere la storia di questo Paese negli ultimi due secoli, difendendo i diritti di milioni di lavoratrici e lavoratori anche pagando pesantissimi tributi in termini di perdita di preziose vite umane. Ergo, prima di straparlare a sproposito, chiamandone in causa l’operato con termini inappropriati e inaccettabili, si rifletta e si rispetti l’interlocutore a cui si sceglie di destinare la propria attenzione.  

Dal punto di vista del merito, si può legittimamente non essere d’accordo e continuare a gridare alla luna, decidere di non firmare il rinnovo del CCNL, impugnare ciò che può essere ritenuto utile a sostenere la propria posizione, ma lo si faccia dall’alto delle proprie argomentazioni, senza per forza coinvolgere o provare a svilire le posizioni espresse dalle altre rappresentanze sindacali con ineleganti affermazioni vieppiù prive di fondamento.

E poi...chiamare in causa la FIOM e  la CGIL confederale per tentare di avvalorare le proprie discutibili posizioni...che caduta di stile!

Confermiamo che CGIL – CISL e UIL del Pubblico Impiego sottoscriveranno definitivamente il rinnovo del CCNL 2016/2018 non appena chiamate ad apporre le proprie firme in calce al testo finale, senza guardare in casa d’altri.

Verificheremo in seguito se alle roboanti dichiarazioni contenute nel notiziario in argomento corrisponderanno poi coerenti assunzioni di responsabilità e decisione. E resisteremo pure all’umana curiosità di accertarci "de visu" che, contrariamente ai propositi bellicosi dichiarati, non si arrivi poi ad apporre quella firma così tanto contestata all’ultimo minuto dell’ultimo giorno, magari nelle ore meno indicate e vistose...  

Del resto, non è stato sempre così?